Canali Minisiti ECM

Daratumumab, Bortezomib, lenalidomide e desametasone per il mieloma multiplo

Farmaci Redazione DottNet | 31/01/2024 18:17

L’aggiunta di daratumumab sottocutaneo alla terapia di induzione e consolidamento VRd e alla terapia di mantenimento con lenalidomide ha conferito un beneficio significativo in termini di sopravvivenza

Daratumumab, un anticorpo monoclonale mirato al CD38, è stato approvato per l'uso con i regimi standard per il mieloma. È necessaria una valutazione di daratumumab sottocutaneo combinato con bortezomib, lenalidomide e desametasone (VRd) per il trattamento di pazienti idonei al trapianto con mieloma multiplo di nuova diagnosi.

METODI

pubblicità

In questo studio di fase 3, abbiamo assegnato in modo casuale 709 pazienti idonei al trapianto con mieloma multiplo di nuova diagnosi a ricevere daratumumab per via sottocutanea in combinazione con terapia di induzione e consolidamento VRd e con terapia di mantenimento con lenalidomide (gruppo D-VRd) o terapia di induzione e consolidamento VRd e lenalidomide. sola terapia di mantenimento (gruppo VRd). L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione. Gli endpoint secondari chiave erano una risposta completa o migliore e uno stato negativo alla malattia minima residua (MRD).

RISULTATI

Ad un follow-up mediano di 47,5 mesi, il rischio di progressione della malattia o di morte nel gruppo D-VRd era inferiore al rischio nel gruppo VRd. La percentuale stimata di pazienti con sopravvivenza libera da progressione a 48 mesi è stata dell’84,3% nel gruppo D-VRd e del 67,7% nel gruppo VRd (hazard ratio per progressione della malattia o morte, 0,42; intervallo di confidenza al 95%, da 0,30 a 0,59; P <0,001); il valore P ha attraversato il limite di arresto prespecificato (P=0,0126). La percentuale di pazienti con una risposta completa o migliore è stata più elevata nel gruppo D-VRd rispetto al gruppo VRd (87,9% contro 70,1%, P<0,001), così come la percentuale di pazienti con stato MRD-negativo (75,2% contro 47,5%, P<0,001). La morte si è verificata in 34 pazienti nel gruppo D-VRd e 44 pazienti nel gruppo VRd. Eventi avversi di grado 3 o 4 si sono verificati nella maggior parte dei pazienti in entrambi i gruppi; i più comuni sono stati neutropenia (62,1% con D-VRd e 51,0% con VRd) e trombocitopenia (29,1% e 17,3%, rispettivamente). Eventi avversi gravi si sono verificati nel 57,0% dei pazienti del gruppo D-VRd e nel 49,3% di quelli del gruppo VRd.

CONCLUSIONI

L’aggiunta di daratumumab sottocutaneo alla terapia di induzione e consolidamento VRd e alla terapia di mantenimento con lenalidomide ha conferito un beneficio significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione tra i pazienti idonei al trapianto con mieloma multiplo di nuova diagnosi.

fonte: the new england journal of medicine

Commenti

I Correlati

Cavaliere: i giovani Sifo rappresentano un’anima dinamica e propulsiva della nostra professione

Schillaci: "Spero che l'Italia diventi la prima nazione Ue ad avere uno screening per il cancro del polmone"

"Sono state istituite in Italia nel 2014: sono importanti perché laddove si operano e si vedono più pazienti c'è maggiore esperienza e risultati, e soprattutto sono fondamentali perché hanno una competenza multidisciplinare"

L'allarme lanciato dall'organizzazione Peter Pan Odv

Ti potrebbero interessare

Risultati efficacia di adagrasib rispetto a chemioterapia standard presentati al Congresso Asco 2024

I dati Pharma Data Factory : 9,8 milioni di confezioni vendute e un fatturato di oltre 95 milioni di euro nel quadrimestre. La ‘top 10’ dei più venduti capitanata da Augmentin

Perrone: "La novità sono gli anticorpi coniugati, efficaci e meno tossici"

Rispetto alla terapia DVd, la terapia BVd ha conferito un beneficio significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione

Ultime News

Cavaliere: i giovani Sifo rappresentano un’anima dinamica e propulsiva della nostra professione

Sono usciti sulla piattaforma Universitaly i risultati dei test di medicina svolti il 28 maggio scorso. Dal 19 giugno si saprà l'esito con nome e cognome

Benci (Associazione Terapia Estetica Botulino): “Le iniezioni sono un trattamento medico a tutti gli effetti, non possono essere eseguite frettolosamente”

Per incrociare le braccia occorre aver raggiunto 61 anni (in vari casi possono bastarne 59, come vedremo più avanti) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023